DENOMINAZIONE
ANTALGIL DOLORE E FEBBRE 400 MG GRANULATO PER SOLUZIONE ORALE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Prodotti antinfiammatori e antireumatici, non steroidi; derivati dell'acido propionico.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni bustina monodose contiene 512 mg di ibuprofene sodico diidrato equivalente a 400 mg di ibuprofene. Eccipienti con effetti noti: 2148 mg di saccarosio, 88 mg di potassio, 45 mg di sodio, 20 mg di aspartame(E 951). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Saccarosio, carbonato acido di potassio (E 501), aroma di arancia [contenente preparazioni aromatiche, sostanze aromatiche, sostanze aromatiche naturali, maltodestrina di mais, gomma d'acacia (E 414), acido ascorbico (E 300), idrossianisolo butilato (E 320)], acesulfame di potassio (E 950), aspartame (E 951).
INDICAZIONI
Antalgil Dolore e Febbre è usato negli adulti e negli adolescenti a partire da 40 kg di peso corporeo (a partire dai 12 anni). Trattamento sintomatico di dolori di intensità da lieve a moderata di varia origine, come cefalea, dolori osteoarticolari e muscolari, condizioni dolorose associate a raffreddore e influenza, mal di denti, nevralgia, dismenorrea. Trattamento sintomatico degli stati febbrili.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; pazienti con storia di reazioni di ipersensibilità (ad es. broncospasmo, asma, rinite, orticaria o angioedema) associate all'uso di acido acetilsalicilico o di altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS); ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6); storia di sanguinamento o perforazione gastrointestinale correlata a una precedente terapia con FANS o storia di ulcera peptica/emorragia ricorrente (due o più episodi distinti di ulcerazione o sanguinamento accertati); ulcera/emorragia gastroduodenale attiva o grave o altre gastropatie; grave compromissione epatica o renale; grave insufficienza cardiaca (classe NYHA IV); severa disidratazione (causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi); soggetti affetti da fenilchetonuria (vedere paragrafo 4.4).
POSOLOGIA
Posologia: la più bassa dose efficace deve essere usata per la più breve durata di trattamento necessaria ad alleviare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Adulti e adolescenti di peso corporeo >= 40 kg (a parti re dai 12 anni): la dose singola raccomandata è di 400 mg (1 bustina) al bisogno 2-3 volte al giorno. La dose massima giornaliera raccomandata (1200 mg - 3 bustine) non deve essere superata in un periodo di 24 ore. L'intervallo tra le dosi non deve essere inferiore a 4-6 ore. Gli adulti devono consultare un medico se i sintomi peggiorano o se l'assunzione del medicinale è necessaria per più di 3 giorni in caso di febbre o per più di 4 giorni in caso di dolore. Negli adolescenti al di sopra dei 12 anni di eta', è necessario consultare un medico se i sintomi peggiorano o se l'assunzione di questo medicinale è necessari a per più di 3 giorni. Pazienti anziani: i FANS devono essere usati c on particolare cautela nei pazienti anziani, che sono più inclini agli eventi avversi e sono a maggior rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione potenzialmente fatali (vedere paragrafo 4.4). Se il trattamento è considerato necessario, deve essere usata la più bassa dose per la più breve durata necessaria per il controllo dei sintomi (vedere paragrafo 4.4). Compromissione renale: nei pazienti con riduzione lieve o moderata della funzionalità renale, il dosaggio deve essere mantenuto il più basso possibile per la più breve durata necessaria a controllare i sintomi e la funzionalità renale deve essere monitorata. Antalgil Dolore e Febbre è controindicato nei pazienti con grave insufficienza renale (vedere paragrafo 4.3). Compromissione epatica: nei pazienti con riduzione lieve o moderata della funzionalità epatica, il dosaggio deve essere mantenuto il più basso possibile per la più breve durata necessaria a controllare i sintomi e l a funzionalità epatica deve essere monitorata. Antalgil Dolore e Febbre è controindicato nei pazienti con grave insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.3). Popolazione pediatrica: Antalgil Dolore e Febbre n on è destinato all'uso negli adolescenti con peso corporeo inferiore a 40 kg o nei bambini di eta' inferiore a 12 anni. Altre forme farmaceutiche/dosaggi possono essere più appropriate per la somministrazione. Modo di somministrazione: uso orale. Sciogliere il granulato in un bicchiere di acqua fredda o calda (200 ml), mescolando con un cucchiaino fino a quando non si è sciolto e bere la soluzione entro un'ora. Antalgil Dolore e Febbre può essere assunto a stomaco vuoto per un più rapido assorbimento. Per i pazienti con uno stomaco sensibile, si raccomanda di assumere Antalgil Dolore e Febbre con il cibo.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidità.
AVVERTENZE
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i rischi gastrointestinali e cardiovascolari riportati di seguito). Anziani: i pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedi sezione 4.2). Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: sono richiesti un monitoraggio e una consulenza appropriati per pazienti con anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata, poiché sono stati segnalati ritenzione idrica, ipertensione ed edema in associazione alla terapia con FANS. I FANS potrebbero ridurre l'effetto dei diuretici e di altr i farmaci antipertensivi (vedere paragrafo 4.5). Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specie ad alte dosi (2400 mg al giorno) può essere associato a un lieve aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (ad esempio <= 1200 mg/giorno) siano associate a un aumento del r ischio di eventi trombotici arteriosi. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (classe II-III NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo una attenta valutazione e si devono evitare dosi elevate (2400 m g/giorno). Deve essere effettuata una attenta valutazione anche prima di avviare al trattamento a lungo termine i pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (ad esempio ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito e abitudine al fumo di sigaretta), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2400 mg/giorno) di ibuprofene. Sono stati segnalati casi di sindrome di Kounis in pazienti trattati con Antalgil Dolore e Febbre. La sindrome di Kounis è stata definita come sintomi cardiovascolari secondari a una reazione allergica o di ipersensibilità associata alla costrizione delle arterie coronarie e che può indurre l'infarto miocardico. Sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: l'uso concomitante di Antalgil Dolore e Febbre deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi- 2, a causa di un incremento del rischio di ulcerazione e sanguinamento (vedere paragrafo 4.5). In particolare, sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione o perforazione gastrointestinale, con esito anche fatale, sono stati segnalati per tutti i FANS i n qualsiasi momento del trattamento, con o senza sintomi premonitori o anche in assenza di una precedente storia di gravi eventi gastrointestinali. Il rischio di sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione o perforazione gastrointestinale è maggiore con l'aumento delle dosi di FANS, in pazienti con storia di ulcera, specialmente se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), e nei pazienti anziani. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la più bassa do se disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (ad esempio misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono acido acetilsalicilico a basso dosaggio o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e paragrafo 4.5). I pazienti con anamnesi di tossicità gastrointestinale, soprattutto se anziani, devono riferire qualsiasi sintomo insolito a livello addominale (specialmente sanguinamento gastrointestinale), in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. È necessaria cautela nel trattamento di pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come il warfarin o l'eparina, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o agenti antipiastrinici come l'acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5). Se si verificano emorragie gastrointestinali o ulcerazioni in pazienti trattati con Antalgil Act, il trattamento deve essere interrotto. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) in quanto queste condizioni potrebbero aggravarsi (vedere paragrafo 4.8). Reazioni avverse cutanee severe (SCAR): reazioni avverse cutanee severe (SCAR)inclusi dermatite esfoliativa, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN), reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sis temici (sindrome DRESS), e casi di pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), che possono essere pericolosi per la vita o fatali, so no stati segnalati in associazione all'uso di ibuprofene (vedere paragrafo 4.8). La maggior parte di queste reazioni si verifica entro il primo mese. Se compaiono segni e sintomi suggestivi di queste reazioni, ibuprofene deve essere interrotto immediatamente e deve essere preso i n considerazione un trattamento alternativo (a seconda dei casi). Effetti renali: l'ibuprofene può causare ritenzione di acqua, sodio e potassio in pazienti che in passato non hanno sofferto di disturbi renali a causa del suo effetto sulla perfusione renale. Questo può causare edema o anche portare a insufficienza cardiaca o ipertensione in pazienti predisposti. Come con altri FANS, la somministrazione prolungata di ibuprofene ad animali ha dato luogo a necrosi papillare renale e al tre alterazioni patologiche a livello renale. In generale, l'uso abituale di analgesici, soprattutto quando si combinano più prodotti medicinali analgesici, può portare a lesioni renali permanenti, con rischi o di insufficienza renale (nefropatia da analgesici). Sono stati osservati casi di tossicità renale anche in pazienti in cui le prostaglandine renali hanno un ruolo compensatorio nel mantenimento della perfusione renale. La somministrazione di FANS in questi pazienti può causare una riduzione dose-dipendente nella formazione di prostaglandine e, come effetto secondario, del flusso sanguigno renale, che può condurre velocemente a scompenso renale. I pazienti più a rischio di subire queste reazioni sono quelli con funzionalità renale ridotta, insuffic ienza cardiaca, disfunzione epatica, anziani e tutti quei pazienti che assumono diuretici e ACE-inibitori. La sospensione della terapia con FANS è generalmente seguita dal recupero dello stato di pre-trattamento. Negli adolescenti disidratati esiste il rischio di alterazione del la funzionalità renale.
INTERAZIONI
Si consiglia di consultare il medico in caso di terapia concomitante prima della somministrazione del prodotto. L'ibuprofene (come altri FAN S) deve essere assunto con cautela in associazione alle sostanze elencate di seguito. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazioni o sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Anticoagulanti : i FANS possono potenziare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin o l'eparina (vedere paragrafo 4.4). In caso di trattamento concomitante, si raccomanda il monitoraggio dello stato di coagulazione. Altri FANS, compresi gli inibitori selettivi della COX-2: la somministrazione concomitante di diversi FANS può aumentare il rischio di reazioni avverse a carico del tratto gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Pertanto, l'uso concomitante di ibuprofene con altri FANS dovrebbe essere evitato a causa del potenziale effetto additivo (vedere para grafo 4.4). Acido acetilsalicilico: la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non è generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene può inibire competitivamente l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. S ebbene vi siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si può escludere la possibilità che l' uso regolare e a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante è considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1). Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Diuretici, ACE-inibitori (come il captopril), beta-bloccanti e antagonisti dell'angiotensina II: i FANS possono ridurre l'effetto dei diureici e di altri farmaci antiipertensivi. I diuretici possono aumentare il rischio di neurotossicità associata ai FANS. In alcuni pazienti co n funzione renale compromessa (ad esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa), la co-somministrazione d i un ACE inibitore e di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della cicloossigenasi può portare a un ulteriore deterioramento della funzionalità renale e fino all'insufficienza renale acuta. Questo fenomeno è solitamente reversibile. Questa combinazione deve quindi essere somministrata solo con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere istruiti a mante nere un'adeguata assunzione di liquidi e deve essere preso in considerazione un monitoraggio periodico della funzione renale per il periodo immediatamente successivo all'inizio della terapia concomitante. Fenitoina e litio: la somministrazione concomitante di ibuprofene e fenitoina o preparati a base di litio può determinare una ridotta eliminazione di questi medicinali con conseguente aumento delle loro concentrazioni plasmatiche con la possibilità di raggiungimento della soglia tossica. Qualora tale associazione fosse necessaria, si raccomanda il monitoraggio dei livelli plasmatici di fenitoina e litio allo scopo di adattare la posologia appropriata durante il trattamento contemporaneo c on ibuprofene. Metotrexato: i FANS inibiscono la secrezione tubulare del metotrexato e alcune interazioni metaboliche possono verificarsi co n conseguente riduzione della clearance del metotrexato e aumento del rischio di tossicità. Moclobemide: potenzia l'effetto dell'ibuprofene. Aminoglicosidi: i FANS possono rallentare l'eliminazione degli amino glicosidi e aumentarne la tossicità. Glicosidi cardiaci: i FANS posso no esacerbare lo scompenso cardiaco, ridurre il tasso della filtrazione glomerulare e aumentare i livelli plasmatici di glicosidi cardiaci. È necessario monitorare i livelli di glicosidisierici. Colestiramina: il trattamento concomitante con colestiramina e ibuprofene può determinare un assorbimento ritardato e ridotto (25%) dell'ibuprofene a li vello del tratto gastrointestinale. Tuttavia, la rilevanza clinica di questa interazione è sconosciuta. Ciclosporina: il rischio di danno renale da ciclosporina è aumentato dalla somministrazione concomitante di alcuni FANS. Questo effetto non può essere escluso nemmeno per la combinazione di ciclosporina e ibuprofene. Estratti vegetali: ginkgo biloba in associazione ai FANS può aumentare il rischio di sanguinamento. Mifepristone: una diminuzione dell'efficacia del medicinale può teoricamente verificarsi a causa delle proprieta' anti-prostaglandiniche dei FANS. L'evidenza limitata suggerisce che la co-somministrazione di FANS il giorno della somministrazione delle prostaglandine non influenza negativamente gli effetti del mifepristone o delle prostaglandine sulla maturazione cervicale o sulla contrattilità uterina e non riduce l'efficacia clinica del medicinale sull'interruzione di gravidanza. Antibiotici chinolonici: i pazienti che assumono FANS e chinoloni possono avere un aumentato rischio di sviluppare convulsioni. Sulfoniluree: i FANS possono aumentare l'effetto ipoglicemizzante delle sulfonil uree. In caso di trattamento simultaneo, si raccomanda il monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue. Tacrolimus: elevato rischio di nefrotossicità. Zidovudina: ci sono evidenze di un aumentato rischio di emartrosi ed ematoma in pazienti emofiliaci HIV positivi trattati con temporaneamente con zidovudina e ibuprofene. Può esserci un aumento del rischio di ematotossicità durante l'uso concomitante di zidovudina e FANS. Si raccomanda di effettuare un emocromo 1-2 settimane dopo l' inizio del trattamento concomitante. Ritonavir: può aumentare le concentrazioni plasmatiche dei FANS. Probenecid: può causare un ritardo nell'eliminazione dell'ibuprofene, con possibile aumento delle concentrazioni plasmatiche. L'azione uricosurica di questa sostanza può esser e ridotta. Inibitori del CYP2C9: la somministrazione concomitante di i buprofene e inibitori del CYP2C9 può aumentare l'esposizione all'ibuprofene (substrato CYP2C9). In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), è stata osservata un'aumentata esposizione al S(+)-ibuprofene da approssimativamente l'80% al 100%. Una riduzione della dose di ibuprofene deve essere presa in considerazione in caso di co-somministrazione con inibitori del CYP2C9, in particolare quando dosi elevate di ibuprofene vengono somministrate con voriconazolo e fluconazolo. Alcol, bifosfonati e oxpentifillina (pentossifillina): possono potenziare gli effetti indesiderati gastrointestinali e il rischi o di sanguinamenti e ulcerazioni. Baclofene: potenziamento della tossicità del baclofene.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli eventi avversi più comunemente osservati sono disturbi gastrointestinali. Possono presentarsi ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, anche fatali, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). La perforazione è stata osservata raramente. Dopo somministrazione di Antalgil Dolore e Febbre sono stati segnalati pesantezza allo stomaco, nausea, vomito, diarrea, flatulenza, stipsi, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Con minore frequenza è stata rilevata gastrite. In particolare, il rischio di sanguinamento gastrointestinale è dipendente dalla dose e dalla durata del trattamento. Sono state segnalate reazioni allergiche aspecific he e anafilassi. Talvolta possono verificarsi eruzioni cutanee allergiche (orticaria, prurito, eritema). Gli effetti indesiderati che si son o manifestati durante il trattamento con ibuprofene sono generalmente comuni ad altri analgesici, antipiretici e antiinfiammatori non steroidei e sono descritti di seguito utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, = 1/ 1.00 0, =1/10.000, < 1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Non comuni: rinite; rare: meningite asettica, con sintomi quali rigidità del collo, cefalea, nausea, vomito, febbre o riduzione del livello di coscienza; molto rare: fascite necrotizzante. Patologie del sistema emolinfopoietico. Rari: leucopenia, trombocitopenia, neutropenia, agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica, inibizione dell'aggregazione piastrinica. Disturbi del sistema immunitario. Non comuni: ipersensibilità come orticaria, prurito, porpora, esantema, angioedema, reazioni del tratto respiratorio tra cui asma (anche grave), broncospasmo e attacchi d'asma (talvolta co n ipotensione); rare: sindrome del lupus eritematoso; molto rare: gravi reazioni di ipersensibilità. I sintomi possono includere: edema del viso, gonfiore della lingua, gonfiore della laringe interna con conseguente costrizione delle vie respiratorie, dispnea, tachicardia, anafilassi, dermatite esfoliativa e bollosa (tra cui sindrome di Stevens-Jo hnson, necrolisi epidermica tossica ed eritema multiforme). Disturbi psichiatrici. Non comuni: insonnia, ansia; rare: depressione, confusione, allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Comuni: capogiri; non comuni: parestesie, sonnolenza; rare: neurite ottica. Patologie dell' occhio. Non comuni: disturbi visivi; rare: alterazione oculare con conseguente disturbo visivo, neuropatia ottica tossica. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: disturbi dell'udito, tinnito, vertigini. Patologie cardiache. Molto rare: palpitazioni, insufficienza cardiaca, infarto miocardico, edema polmonare acuto, ipertensione; non nota: sindorme di Kounis. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comuni: broncospasmo, dispnea, apnea. Patologie gastrointestinali. Comuni: pirosi, dolore addominale, nausea, vomito, pesantezza d i stomaco, dispepsia, flatulenza, diarrea, stipsi, lieve sanguinamento gastrointestinale; non comuni: gastrite, ulcere gastrointestinali, perforazione, emorragia gastrointestinale, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, esacerbazione di colite e morbo di crohn (vedere paragrafo 4 .4); molto rare: pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comuni: epatite, ittero, funzione epatica anormale; molto rare: insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: reazioni di fotosensibilità; molto rare: reazioni avverse cutanee severe (SCAR) (inclusi eritema multiforme, dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica); non note: reazione d a farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome di DRESS), pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP). Patologie renali e urinarie. Non comuni: insufficienza renale e nefropatia tossica in varie forme, tra cui sindrome nefrosica, nefrite tubulo-interstiziale, insufficienza renale; rari: azotemia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: stanchezza, malessere; rari: edema. Esami diagnostici. Rari: aumento delle transaminasi, aumento della fosfatasi alcalina, diminuzione dell'emoglobina, diminuzione dell'ematocrito, prolungamento del tempo di sanguinamento, diminuzione del calcio nel sangue, aumento dell'acido urico nel sangue. Descrizione delle reazioni avverse selezionate. Patologie cardiache e vascolare: studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) può essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad esempio infarto miocardico o ictus) (vedere paragrafo 4.4). Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono stati segnalati in associazione al trattamento con FA NS. Infezioni e infestazioni: rinite e meningite asettica (soprattutto in pazienti con alcuni disturbi del sistema immunitario, come lupus eritematoso sistemico o malattia mista del tessuto connettivo) con sintomi quali rigidità del collo, cefalea, nausea, vomito, febbre o disturbi della coscienza (vedere paragrafo 4.4). È stata descritta esacerbazione di infiammazioni associate a infezione (ad esempio sviluppo di fascite necrotizzante) in concomitanza con l'uso di farmaci antiinfiammatori non steroidei. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l 'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: l'inibizione della sintesi delle prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Dati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto spontaneo, malformazioni cardiache e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine all'inizio della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari aumenta da meno dell'1%, fino a circa 1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la do se e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha dimostrato di provoca re un aumento della perdita pre- e post-impianto e della mortalità embrionefetale. Inoltre, è stato segnalato un aumento dell'incidenza di varie malformazioni, anche cardiovascolari, negli animali cui è stato somministrato un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. A partire dalla 20ma settimana di gravidanza, l'uso di Antalgil Dolore e Febbre può causare oligoidramnios derivante da disfunzioni renali del feto. Questo fenomeno può verificar si poco dopo l'inizio del trattamento e di solito è reversibile con l 'interruzione dello stesso. Inoltre, sono stati segnalati casi di costrizione del dotto arterioso in seguito al trattamento con il medicinale durante il secondo trimestre, la maggior parte dei quali si è risolta dopo la sospensione del trattamento. Pertanto, durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, l'ibuprofene non deve essere somministrato se non in caso di effettiva necessita'. Se l'ibuprofene è assunto da donne in attesa di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere rispettivamente la più bassa e la più breve possibile. Il monitoraggio prenatale per l'oligo-idramnios e la costrizione del dotto arterioso deve essere preso in considerazione in seguito a esposizione ad Antalgil Dolore e Febbre per diversi giorni a partire dalla 20ma settimana gestazionale. Se si riscontra oligo-idramnios o costrizione del dotto arterioso, il trattamento con Antalgil Dolore e Febbre deve essere interrotto. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicità cardiopolmonare (chiusura/costrizione prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare), disfunzione renale che può progredire a insufficienza renale con oligo-idramnios (vedere sopra). Al termine della gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre la madre e il neonato a: possibile prolungamento de l tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificar si anche a dosi molto basse, inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio. Antalgil Dolore e F ebbre è pertanto controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3). Allattamento: l'ibuprofene viene escreto nel latte materno, ma con dosi terapeutiche durante il trattamento a breve termine il rischio di influenza sul neonato sembra improbabile. Se, invece, viene prescritto un trattamento più lungo, deve esser e preso in considerazione uno svezzamento precoce. Fertilità: l'uso d i ibuprofene può compromettere la fertilità e non è raccomandato nelle donne che cercano di concepire. L'effetto è reversibile con la sospensione del trattamento. Nelle donne che hanno difficoltà a concepire o che sono sottoposte a indagini sull'infertilita', deve essere presa in considerazione la sospensione dell'ibuprofene. Vi è evidenza ch e i medicinali che inibiscono la cicloossigenasi/sintesi delle prostaglandine possono causare compromissione della fertilità femminile a seguito di un effetto sull'ovulazione.