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Sensazione di essere una batteria scarica anche dopo una notte intera di sonno? Non sempre è colpa del lunedì o del cambio stagione: spesso la responsabile è la stanchezza da carenza di ferro. La buona notizia? Con le giuste informazioni e qualche accorgimento mirato, è possibile ritrovare l’energia perduta (e magari anche un po’ di buonumore lungo la strada!).
La carenza di ferro è una delle più comuni carenze nutrizionali a livello globale, con una particolare incidenza su donne in età fertile, adolescenti e persone con diete poco equilibrate. Uno dei segnali più frequenti è la stanchezza da carenza di ferro, spesso accompagnata da altri anemia sintomi, come:
Il ferro è un minerale essenziale per la formazione dell’emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno nel sangue. Quando i livelli di ferro sono bassi, l’organismo fatica a ossigenarsi correttamente, con un impatto diretto sulla vitalità fisica e mentale.
Le cause del ferro basso possono dipendere da diversi fattori. In molte situazioni, la carenza deriva da un’insufficiente assunzione di ferro con la dieta oppure da una ridotta capacità di assorbimento. Altri fattori comuni includono:
Una delle prime strategie utili consiste nell’ottimizzare l’alimentazione. A tal proposito, spesso ci si chiede: cibi ricchi di ferro: cosa mangiare? La risposta comprende alimenti come carne rossa magra, fegato, legumi (in particolare lenticchie e ceci), spinaci, frutta secca, uova e alcuni tipi di pesce come tonno e sardine. L’assunzione combinata con alimenti ricchi di vitamina C come ad esempio agrumi, kiwi o peperoni, aiuta a migliorare significativamente l’assorbimento del ferro vegetale.
In presenza di valori molto bassi, l’alimentazione da sola può non bastare: in questi casi, il medico può consigliare l’utilizzo di integratori di ferro, da assumere secondo necessità.
Gli integratori di ferro rappresentano una risorsa preziosa per compensare rapidamente la carenza. Ne esistono diverse formulazioni, pensate per adattarsi a varie esigenze: capsule, compresse, bustine solubili o soluzioni liquide.
Le opzioni più comuni includono il ferro solfato, efficace ma talvolta meno tollerato a livello gastrico, e il ferro bisglicinato, apprezzato per la sua maggiore biodisponibilità e delicatezza sull’apparato digerente. Molti prodotti contengono anche vitamine del gruppo B, in particolare B12 e acido folico, per un’azione sinergica nella formazione dei globuli rossi.
L’assunzione di integratori dovrebbe sempre essere valutata con il supporto di un professionista della salute, specialmente in presenza di patologie pregresse o trattamenti farmacologici in corso.
In conclusione, quando l’energia manca e il corpo manda segnali chiari come stanchezza, pallore e difficoltà di concentrazione, la causa potrebbe essere proprio una stanchezza da carenza di ferro. Una dieta ricca di alimenti mirati e il corretto utilizzo di integratori di ferro possono riportare in equilibrio il benessere quotidiano.
Perché anche il ferro, in fondo, è un tipo “pesante”… ma indispensabile per restare leggeri e pieni di vita!

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