Covid-19 e fertilità femminile

Sono passati ormai 3 anni dall’inizio della pandemia e un pò tutti, dubbiosi, ci siamo posti degli interrogativi. Torneranno gusto e olfatto? Potremmo di nuovo riunirci in famiglia oppure guardare una partita allo stadio senza paura? Quanto l’infezione da Covid-19 ha influito sul nostro corpo? 

Al di là di sapori, odori e vita sociale forse in pochi si sono soffermati sulla fertilità femminile.

Le donne di tutto il mondo, durante questo periodo, hanno segnalato diverse anomalie riguardo questo aspetto:

• irregolarità del ciclo mestruale
• alterazione della durata e delle quantità mestruali
• peggioramento della sindrome premestruale
• aumento della dismenorrea

Diversi studi hanno dimostrato che il virus SARS-CoV-2 può invadere alcuni organi come l'ovaio, la vagina, l'utero e la placenta con un'elevata espressione dell'enzima di conversione dell'angiotensina 2 (ACE2), e, pertanto, si può ritenere che questa infezione può influire in modo negativo sulla fertilità femminile.

A proposito dello studio

Questi studi hanno mirato alla riesaminazione degli effetti dell'infezione da Covid-19 sul ciclo mestruale, sugli ormoni, sulla riserva ovarica, sull'endometrio, sugli ovociti, sul liquido follicolare e sugli embrioni.

Questa ricerca ha incluso diversi articoli, questionari online, studi prospettici, studi retrospettivi e studi osservazionali

Tutti questi studi hanno riguardato donne in età fertile tra 18-45 anni mentre sono state escluse le donne con disturbi di salute preesistenti come sanguinamento eccessivo o menorragia, mestruazioni irregolari, malattie della tiroide, incontinenza urinaria, valori di prolattina elevata, epatite B, C o HIV, insufficienza renale cronica e rimozione chirurgica dell'utero.

Risultati

I risultati dello studio hanno evidenziato cambiamenti significativi nella modificazione delle mestruazioni: nelle donne con infezione da Covid-19 si sono riscontrati ciclo mestruale prolungato, cambiamento della quantità della mestruazione, comparsa di amenorrea e riduzione della libido.

Sebbene non è stata evidenziata, nelle pazienti con infezioni da SARS-CoV-2, un significativo cambiamento riguardo alla quantità mestruale, sono state invece riscontrate differenze notevoli nella durata del ciclo mestruale a seconda della gravità dell'infezione.

I risultati dello studio hanno inoltre fornito la prova che i cambiamenti del ciclo mestruale sono stati più evidenti nelle donne di età superiore ai 45 anni e ciò potrebbe essere attribuito alla produzione irregolare degli ormoni gonadici durante il periodo perimenopausale.

Conclusioni

I risultati dello studio hanno mostrato che le conseguenze dell'infezione da SARS-CoV-2 sull'endometrio femminile potrebbero essere meno significative a causa della natura rigenerativa dell'endometrio stesso.

Un effetto significativo del virus è stato invece osservato in particolare nella riduzione del numero e della qualità degli embrioni, aspetto che può avere impatto negativo sulla fertilità femminile.

I ricercatori hanno ritenuto che fossero necessarie ulteriori indagini per quel che concerne gli effetti del Covid-19 sul ciclo mestruale femminile soprattutto in relazione al meccanismo coinvolto. 

Inoltre, hanno ritenuto che, poiché lo stress può causare irregolarità nel ritmo mestruale, anche lo stress correlato alla pandemia potrebbe aver svolto un ruolo significativo in questi cambiamenti.

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