Diabete mellito: il dolce fluire

Diabete mellito: il dolce fluire

 

In greco antico il verbo diabein significa “attraversare”, alludendo al fluire dell’acqua in un sifone, poiché il sintomo più comune è l’eccessiva produzione di urina. Nel Medioevo la parola fu latinizzata in diabètés.

Il suffisso mellito (dal latino mel: miele, dolce) è stato aggiunto successivamente per il sapore dolce delle urine e del sangue dei pazienti diabetici.

 

Cos’è il diabete?

Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) causata da un’alterazione a carico dell’insulina.

L’insulina è l’ormone prodotto dal pancreas che consente al glucosio l’ingresso nelle cellule e il suo conseguente utilizzo come fonte energetica.

 

Quali sono i sintomi del diabete?

Mai sentito parlare delle 3 P? Si riferiscono ai sintomi più comuni del diabete a cui prestare attenzione:

  • Poliuria - aumento della minzione
  • Polidipsia - aumento della sete
  • Polifagia - aumento della fame

Questi fanno parte dei 10 sintomi del diabete, gli altri sono stanchezza e mancanza di energia, perdita di peso, visione offuscata, guarigione lenta, infezioni frequenti, alitosi, chetoacidosi diabetica.

Livelli elevati di glucosio nel sangue, se non trattati in modo adeguato con l’aiuto dello specialista, possono nel tempo favorire la comparsa delle complicanze croniche della malattia, come danni a reni, retina, nervi periferici e sistema cardiovascolare (cuore e arterie). 

Numerosi studi hanno ampiamente dimostrato i vantaggi di un regolare automonitoraggio della glicemia per controllare meglio il proprio diabete, gestire le situazioni più a rischio e soprattutto prevenire le complicanze a lungo termine.

 

Quanti tipi di diabete esistono?

Il diabete di tipo 2 è la forma più frequente, si manifesta generalmente dopo i 40 anni, soprattutto in persone sovrappeso o obese. La sua evoluzione è lenta e spesso l’esordio è privo di sintomi. È comunemente noto come “diabete dell'anziano” o” diabete alimentare”.

Come si cura il diabete di tipo 2?

Si cura principalmente con una dieta adeguata, un buon esercizio fisico, farmaci orali e solo in una minoranza dei casi con l’insulina.

 Il diabete di tipo 1 si manifesta soprattutto prima dei 40 anni in modo spesso improvviso. È causato da una reazione immunologica che distrugge le cellule beta del pancreas, produttrici di insulina.

Come si cura il diabete di tipo 1?

La terapia prevede più somministrazioni di insulina nell’arco della giornata per riprodurre la secrezione fisiologica di questo ormone nel digiuno ed in risposta ai pasti.

Il diabete gestazionale è una forma temporanea che può insorgere dal terzo mese di gravidanza. Questo tipo di diabete solitamente scompare dopo il parto, ma costituisce una condizione di rischio per la successiva comparsa di diabete tipo 2.

Esistono poi altre forme di diabete “intermedie” fra iltipo 1 e il tipo 2 come il LADA (diabete autoimmune dell’adulto), che insorge dopo i 40 anni come il diabete di tipo 2, ma evolve presto verso la completa dipendenza dalla somministrazione di insulina.

 

Cosa si può mangiare?

Fare dietoterapia significa iniziare con il paziente un percorso di educazione alimentare e, soprattutto in una persona affetta da diabete, questo è davvero molto importante.

Vanno ridotti gli zuccheri semplici che si trovano in tutti i dolci, ma anche nella frutta e nelle bevande zuccherate. Non vanno invece tolti i carboidrati complessi come pasta, pane e riso, essenziali fonti di energia per l’organismo. Meglio abituarsi a consumare cereali integrali che hanno un duplice vantaggio: un indice glicemico più basso e un maggior potere saziante.

 

Obiettivo della dieta nel diabete

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i diabetici nel mondo sono destinati a raddoppiare entro il 2030. 

La dieta ideale per il diabete non è complessa o restrittiva, ma deve avere quattro obiettivi:

  1. Il controllo glicemico
  2. Il raggiungimento e mantenimento del peso corporeo
  3. La prevenzione e trattamento dei principali fattori di rischio cardiovascolare
  4. Il mantenimento di uno stato di benessere non solo fisico ma anche psichico

L’esercizio fisico è parte integrante del piano di trattamento del diabete e dovrebbe prevedere almeno 30 minuti di camminata al giorno per un totale di tre ore di movimento la settimana.

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