La cistite è un disturbo caratterizzato da una infiammazione o flogosi a livello della mucosa della vescica, organo dell’apparato urinario deputato alla raccolta dell’urina prodotta dai reni.
Sebbene può colpire entrambi i sessi, questo fastidio è molto diffuso soprattutto tra donne sopra i 60 anni in cui l’incidenza può salire fino al 20-25%.
In relazione alla frequenza con cui questo stato infiammatorio si manifesta, è possibile distinguere diverse forme di cistite:
acuta, in cui si possono evidenziare sintomi evidenti e bruschi che si risolvono, se curati, dopo un singolo episodio
subacuta, in cui i sintomi si manifestano in forma attenuata
cronica, quando gli episodi sono ripetuti poiché trascurata, oppure non curata in modo corretto
Le diverse forme di cistite sono accomunate dagli stessi sintomi tra i quali è possibile evidenziare:
bruciore o dolore durante la minzione
difficoltà ad urinare (disuria)
aumento del numero di minzioni e diminuzione del volume di urina espulsa (pollachiuria)
presenza di urina torbida e di cattivo odore
febbre, soprattutto quando l’infezione si cronicizza
Nelle forme più gravi l’infiammazione si può propagare coinvolgendo le alte vie urinarie oppure i genitali; è possibile, inoltre, riscontrare la presenza di sangue oppure pus nelle urine.
L'infiammazione che sta alla base della cistite è dovuta ad infezioni di natura batterica; i microrganismi possono infettare la vescica dall'esterno passando dall'uretra, dall'interno attraverso gli organi vicini oppure per via ematica.
Anche se solitamente la vescica è molto resistente all’attacco dei batteri e anche l’urina che contiene, in condizioni normali, è sterile, vi sono alcuni fattori in grado di promuovere l’infezione portando i disturbi caratteristici della cistite:
abbassamento delle difese immunitarie a seguito, per esempio, di terapie antibiotiche o alimentazione scorretta
affaticamento fisico o mentale
scarsa igiene intima soprattutto dopo rapporti sessuali
alterazione del pH vaginale dovuto ad una eccessiva ed errata igiene intima
pantaloni o biancheria intima molto attillata
particolari patologie come la calcolosi, la diverticolite, l’ipertrofia prostatica o il diabete
Conoscere le cause e i fattori di rischio legati alla cistite può essere utile per attuare una prevenzione corretta e limitarne l’incidenza.
Aspetto principale è rappresentato dall’igiene intima: è molto importante lavarsi tutti i giorni e soprattutto scegliere dei detergenti delicati che rispettino l’acidità dell’ambiente vaginale.
Altro aspetto da tenere in considerazione è l’alimentazione: bere almeno 2 litri di acqua al giorno ti permette di urinare in modo frequente evitando ristagni che possono provocare infezioni.
Può essere utile limitare il consumo di fritture, cibi grassi, formaggi stagionati, cioccolato e spezie così come è bene evitare l’abuso di bevande alcoliche, gassate o irritanti come il caffè.
Altre corrette abitudini riguardano l’abbigliamento: preferire sempre biancheria intima in tessuti delicati e indossare pantaloni non troppo stretti ti consente di evitare che si surriscaldi troppo la parte del basso addome, creando un ambiente più favorevole alla proliferazione batterica.
Precauzione molto importante è, infine, asciugare bene i genitali dopo la doccia o l’igiene intima e, nei mesi estivi, evitare di rimanere per molto tempo col costume bagnato o a contatto con salsedine e sabbia quando si va al mare.
La cistite è, dunque, una infiammazione generata da un’infezione batterica e, pertanto, va sottoposta all’attenzione del medico, il quale può consigliare delle cure antibiotiche specifiche e mirate.
Tuttavia, soprattutto nei casi di cistite subacuta i cui sintomi sono meno aggressivi, è possibile ricorrere ad integratori e prodotti fitoterapici che sono in grado di migliorare i sintomi in breve tempo.
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